Quella pessima abitudine delle feste: i botti

Come tutti gli anni, finite le festività principali dell’anno (Natale e Capodanno), si presenta il solito “conto” di feriti e, nei casi più gravi, morti.

Sembra di stare parlando di uno scenario di guerra, e invece è il risultato di uno degli aspetti che reputo più sgradevoli delle feste: l’esplosione dei botti.

Mini-ciccioli, fontane, petardi, oppure vere e proprie bombe carta stile “curvarolo”. Insomma una miriade di piccoli e grandi ordigni (a volte anche fabbricati illegalmente, in barba ad ogni norma di sicurezza) pronti a deflagrare senza sosta, spesso lasciati nelle mani imprudenti di esaltati, nell’esaltazione collettiva del festeggiamento. Un mix letale.

Se solo ci fossero più spettacoli pirotecnici, fatti da professionisti del mestiere, e meno scoppiettii in solitaria, forse non staremo ogni santo anno a compiangere le imprudenze altrui…

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Capodanno: romani in piazza invadono il centro. Cinque feriti gravi per i botti

Il Campidoglio ha stimato in 600 mila i partecipanti alle iniziative del Comune, dal centro alla periferia, anche questa animata. Cinque purtroppo le persone rimaste coinvolte in incidenti per l’esplosione di petardi. Due di loro hanno perso la mano.

Via dei Fori Imperiali, Colosseo, via di San Gregorio, Circo Massimo. Strade invase da un fiume umano e resse alle fermate centrali della Metro. Per la lunga notte di San Silvestro, i romani hanno scelto la piazza e il vecchio brindisi con bottiglia portata da casa. Un ‘ever green’, il più economico.

C’era il concertone, c’erano fuochi scintillanti che illuminavano il Palatino, c’erano esplosioni quasi continue. Marciapiedi trasformati in cimiteri di bottiglie e venditori ambulanti che si reinventano anche per il 31, con cerchietti luminosi venduti a un euro e indossati almeno dalla metà dei presenti, lattine di birra e bottiglie di spumante, per chi avesse scordato l’occorrente per brindare.

Il Campidoglio ha stimato in 600 mila i partecipanti alle iniziative del Comune, dal centro alla periferia, anche questa animata. Presente all’appello il sindaco Marino, che ha partecipato al conto alla rovescia fino alla mezzanotte al Circo Massimo, dopo aver assistito alle iniziative lungo i Fori Imperiali e aver visitato la centrale operativa della polizia municipale. E che questa mattina ha fatto visita a Mattia, il primo bebé romano del 2014, nato allo scoccare della mezzanotte.

Tanti i botti fatti esplodere in ogni angolo della città e tante, troppe, le ambulanze a sirene spiegate. In totale sono stati soccorsi 23 feriti per lo scoppio di petardi, cinque purtroppo quelli gravi trasferiti d’urgenza in ospedale. Due uomini hanno perso la mano destra, uno è un 35enne romeno abitante a Palestrina.

Criticità anche sul fronte trasporti. La fermata Colosseo è rimasta chiusa dalle 23 alle 1 circa per troppa affluenza e ignoti hanno forzato i cancelli entrando dentro la stazione. Alla stazione Giulio Agricola è scattato un allarme bomba per un petardo.

Sempre sulla metro A, come comunicato dall’Assessore alla Mobilità, Guido Improta, qualcuno ha forzato la porta della cabina di coda di un vagone danneggiandolo con graffiti e versando liquido dall’estintore. Stesso tentativo, ma senza successo, è stato su un vagone della metro B. Più volte, inoltre, sono stati azionati i freni d’emergenza, provocando rallentamenti e disservizi.

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