Steve Bannon: “L’Italia è il grande esperimento del nostro tempo”

Con “The Movement” Steve Bannon, ex stratega di Donald Trump, vuole riunire tutti i partiti populisti e nazionalisti in una sorta di “internazionale”. Come ostacolare questa pericolosissima deriva xenofoba e razzista? Dando forza e supporto a movimenti come Volt Europa (e Volt Italia 🙂 ), che puntano a rafforzare l’Unione Europea e perseguire l’idea di visione aperta e tollerante del mondo che ci circonda, base fondante anche della “pax europea” faticosamente raggiunta al termine della Seconda Guerra Mondiale!


Articolo e foto da TGCOM24

“L’Italia è il grande esperimento del nostro tempo”. Lo ha detto Steve Bannon, l’ex stratega del presidente americano Donald Trump, durante un’intervista rilasciata a NewsMediaset. “Movimento 5 Stelle e Lega hanno messo da parte le loro differenze e si sono uniti per creare un governo di unità per il bene del Paese. Io stesso sono stato ispirato da ciò, non credo esistano persone come Salvini e Di Maio qui negli Stati Uniti”. Nel corso del colloquio, realizzato da Maria Luisa Rossi Hawkins, Bannon parla anche della Chiesa cattolica, di “The Movement” e del suo nuovo film.Bannon: “Italia centro dell’universo” – “Per ‘The Movement’ stiamo parlando con tutti i partiti populisti e nazionalisti. Quello che continuo a dire alla gente è che il centro dell’universo in questo momento – il centro politico dell’universo – è l’Italia. L’esperimento del nostro tempo. Basti vedere quello che hanno fatto Movimento Cinque Stelle e Lega in campagna elettorale: dare energia ai giovani attraverso i social media senza spendere tanti soldi. Credo che il motivo per il quale l’esperimento funzioni sia la qualità dei protagonisti. Di Maio e Salvini hanno sacrificato la loro abilità di mettersi in una posizione di rilievo per il bene del loro Paese. Una delle cose principali che si evince è che il rapporto personale tra i due è molto solido e si rafforza ogni giorno. Quello che mi colpisce è vedere che questi due gruppi, questi due partiti che hanno ideologie diverse, rimangono uniti”.

Salvini – E rispondendo a una domanda su alcuni personaggi attuali che vengono denominati “neofascisti”, Bannon ha detto: “Quando non ci sono più idee, quando mancano le argomentazione nei confronti dei concorrenti politici allora comincia l’operazione di demolizione. Ti chiamano razzista, xenofobo, fascista quando non possono più argomentare con te. Proprio come quando si sono trovati spiazzati davanti alla clamorosa sconfitta nelle elezioni italiane. Sono ricorsi a queste classiche accuse. Ricordate quando Trump è comparso sulla scena politica infastidendo i politici? Non parlava in politichese e veniva snobbato. Bene, Salvini è come Trump: duro. Non parla come i soliti politici, la sua parola chiave è agire. Ecco perché spiazza completamente le élite e le fa impazzire”.

Conte – Durante l’intervista, Bannon ha espresso un parere positivo anche sul premier Conte: “Secondo me sta lavorando bene come rappresentante del popolo italiano. L’ho osservato al G7 e poi ancora quando è venuto alla Casa Bianca e ha fatto un’ottima figura. Credo che a Washington abbiano una grande stima di lui: non è da tutti riuscire a conciliare due personalità come Salvini e Di Maio che hanno deciso sì di fare un passo al lato ma che rimangono pur sempre due figure molto forti. E questo la dice lunga su che tipo di persona sia Conte”.

Chiesa cattolica – Parlando della Chiesa cattolica, Bannon ha ribadito alcuni concetti espressi nella prima parte dell’intervista per poi spiegare meglio la sua idea di “tribunale indipendente”: “Questa è una crisi reale, la Chiesa cattolica negli Stati Uniti se ne sta occupando, sta analizzando questo problema da almeno 20 anni. Abbiamo consentito a dei predatori sessuali di far del male ai bambini per poi insabbiare il tutto. Abbiamo trasferito questi sacerdoti colpevoli in altre diocesi perché potessero predare altri innocenti. Credo che la Chiesa stia andando incontro a una bancarotta totale, una liquidazione dei suoi beni. I risarcimenti che ha dovuto effettuare per esempio alla chiesa di Boston quando è scoppiato il caso circa 17 anni fa sono di circa un miliardo e mezzo di dollari. In Pennsylvania sarà ancora peggio. Invoco un tribunale indipendente dalla Chiesa che sia composto dalle vittime, dai loro rappresentanti, dai religiosi, dalle gerarchie ecclesiastiche con esperienza in materia. Poi ci devono essere laici che provengano dalle fasce più tradizionali e conservatrici della Chiesa. La politica e il tipo di cattolicesimo di ognuno saranno irrilevanti, è la reputazione e l’integrità dei vari membri che dovrà contare. Dovremmo includere anche dei non cattolici e degli esperti. Il tribunale dovrà essere aperto al pubblico e assolutamente trasparente. Ci vorranno anni e sarà un processo straziante, ma questa questione va risolta adesso”.

“Trump va in guerra” – Infine, un accenno al suo nuovo film “Trump va in guerra”: “Era l’inizio dell’anno quando mi sono reso conto che eravamo in guerra. Una guerra di Trump alla classe politica permanente che impediva la realizzazione della sua agenda. Ho capito che le elezioni di Midterm sarebbero state un referendum su di lui. Queste di fatto sono nuove elezioni presidenziali perché il partito democratico sta puntando all’impeachment e dal primo settembre sta motivando la base su questo. Non si tratta più di persuadere e di discutere: appena il 50 per cento – ma anche meno – degli americani si presenta alle urne per le elezioni di mezzo termine e ciò non può rappresentare la reale volontà del Paese. Qui non si tratta di dibattere sulle politiche di Donald Trump. Le due fazioni sono spaccate e vince solo chi riesce a portare più gente alle urne. Ho cercato di fare un film che dimostrasse come Trump abbia tutti contro e sia in una guerra. I nostri elettori devono capire che per far vincere il presidente devono essere disposti a votare anche per un candidato che non li convinca pienamente, ma che è utile all’agenda di Trump. Insomma, bisogna turarsi il naso e andare a votare”.

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