Mercatino illegale a Centocelle: io un’idea ce l’avrei…

Tornando sul solito problema del mercato abusivo di Viale della Primavera, vorrei segnalare l’articolo pubblicato su RomaToday da un utente di nome Ghino di Tacco (nb: noto brigante del XIII secolo, e nome usato come pseudonimo da Bettino Craxi quando scriveva articoli ed editoriali per l’Avanti!, storico giornale del Partito Socialista Italiano), relativamente alla dubbia provenienza delle merci vendute.

E’ scontato dire che, per ripristinare un minimo di legalità, servirebbe un intervento massiccio e costante delle forze dell’ordine, ma bisogna ricordare che quel mercatino ha preso piede perchè c’è gente che, ahimè, va lì ad acquistare e si mostra interessata; al contrario non staremmo qui neanche a parlarne…

Io un’idea alternativa ce l’avrei.

Basterebbero solo due poliziotti in borghese, mischiati nella folla, pronti ad intervenire “a spot” non appena qualcuno acquista da queste pseudo-bancarelle. Multa salatissima e sequestro della merce per il venditore, e multa salatissima anche per il compratore, cosa fondamentale. E siccome Centocelle è come un grande paesello, non appena girerà la voce delle multe per la maggiorparte della gente quelle bancarelle saranno come se non esistessero…e un mercato (in questo caso abusivo) senza “mercato”, che mercato sarebbe?

Traetene voi le dovute conclusioni…

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Le merci dei Rom in viale della Primavera. Monnezza o rivendita di cianfrusaglie rubate?

di Ghino di Tacco

Sarà capitato anche a voi di trovare qualcuno armato di un pezzo di ferro, intento a rovistare nei cassonetti dell’immondizia.

E sarà capitato anche a voi di transitare su Viale della Primavera e osservare i mercatini improvvisati da intere famiglie Rom con prole a seguito. Da quello che si è già scritto su Roma Today, pare che la Polizia di Roma Capitale abbia deciso di combattere e risolvere il problema.Io ho un’altra visione della storia.

In primis, questi personaggi mettono su delle abusive bancarelle con oggetti ritrovati nella spazzatura. Vero, ma non è proprio così.

Molto spesso, mi è capitato di ritrovare in questi mercatini fatiscenti, monitor per pc, decoder Sky, e una serie di oggetti che difficilmente si butterebbero nel cassonetto.Secondo la mia modesta opinione, tra le maleodoranti merci esposte, vi è ampio spazio per oggetti di provenienza furtiva. Questo è il punto su cui bisognerebbe catalizzare l’attenzione.

Se le forze dell’ordine verificassero la natura delle merci esposte, anzichè limitarsi ad intimare loro l’allontanamento, dovrebbero chiedere lumi circa la provenienza di tali oggetti. Ho visto molto spesso raccolte di cd (masterizzati, frutto di una collezione personale).

I decoder Sky che sono in comodato d’uso, raramente verrebbero gettati in un cassonetto. E una mattina, mi è capitato di vederne 4 accatastati. Un altro giorno, mi è capitato di vedere un Mac. Certo, oggetti che potrebbero non funzionare. Ma davvero devo credere alla favola di persone che decidono di buttar via un decoder o un computer nel cassonetto della spazzatura.  Ecco.

Se accanto all’operazione di allontanamento, si affiancasse un’indagine conoscitiva sulla provenienza delle merci, probabilmente questi personaggi si farebbero un problema in più prima di occupare spazio pubblico con merci di dubbia provenienza.

A presto

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