Roma, vietato dire che non ci sono soldi

E’ un articolo vecchio di qualche mese, ma attuale alla luce delle vicende di questi ultimi giorni, con Marino e tutta la giunta capitolina intenti a cercare di ripianare il buco nel bilancio del Campidoglio.

Altro che tasse, aliquote più alte o tagli ai servizi: per sistemare i bilanci basterebbe soltanto riportare un minimo di legalità in questa benedetta-maledetta Città Eterna.
O forse basterebbe anche del semplice buon senso…ma purtroppo non è di casa non solo a Roma, ma nell’Italia intera (leggere alla voce “crisi di governo”).

Buona lettura.

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Vietato dire che non ci sono i soldi. Primo postulato e primo comandamento della nuova amministrazione

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Videomessaggio Berlusconi: MILKSHAKE!

Il fantasma del fantomatico videomessaggio di Berlusconi aleggiava tra l’opinione pubblica da giorni, e finalmente l’altro ieri (nb: 18 Settembre) ha fatto la sua comparsa sulle reti Mediaset.

Non entrerò approfonditamente nel merito dei contenuti del messaggio trasmesso, mi limito ad esternare brevemente il mio sdegno e la mia inquietudine, in particolare per il tenore destabilizzante (in negativo, ovviamente) di tutto il monologo, che sembrava essere tenuto da un dittatorello di un qualche sperduto paese dell’Est Europa.

Io, francamente, preferisco riderci su.

Il video “milkshake” realizzato dalla truppa di ASGANAWAY, trasmissione in onda su Radio Deejay, è perfetto per sdrammatizzare il tutto. E secondo me è più reale del reale.
Vedere per credere!

Lo smacchiatore e l’asfaltatore

C’era una volta la storia di un glorioso partito, che dopo mille mutazioni genetiche ancora stenta a trovare una sua identità ben definita, tant’è che anche il nome è politicamente “sui generis”. Un suo esponente di spicco, nel lontano 1999, fu profetico:

C’è adesso un partito con una base grande come e più di quello “glorioso”, eppure per la sua volatilità e disomogeneità ideologica non riesce a mettersi d’accordo su nulla (neanche sul governare o sul fare opposizione), come fosse il grembo di uno squalo, pieno di “piccoli” pronti a sbranarsi l’un l’altro per la propria sopravvivenza personale.

In questo scenario si inseriscono segretari molli e tristi, magari molto preparati ma col carisma di un impiegato del catasto, depresso e vessato dal proprio datore di lavoro.

E poi arriva lui, il gggiovane, il Fonzie della politica, carismatico, battuta pronta e spirito battagliero. E soprattutto ciarliero come un Mastrota davanti le pentole Mondialcasa.

Apri i giornali di oggi e leggi le dichiarazioni che potete leggere qui sotto.
E ripensi a qualche mese fa, e ai giaguari da smacchiare che ora sono più macchiati che mai.

Tra smacchiatori e asfaltatori, mi e vi domando: ma questi ci sono o ci fanno?

Al futuro (prossimo) l’ardua sentenza…

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Associazione PER la Rosa nel Pugno

Ricordo con enorme affetto la mitica “Associazione PER la Rosa nel Pugno“, e la primissima assemblea di Montecatini, 6-7 Ottobre 2006.

Un’esperienza unica, condita da una “chicca” che non dimenticherò mai: la discussione notturna tra Lanfranco Turci, Tommaso Ciuffoletti e il mitico Marco Pannella, con il Pannellaccio che in particolare rimembrava a tutti di come Mitterrand gli aveva donato personalmente il simbolo della RnP, e il Tom che si divertiva a punzecchiarlo e a beccarsi i suoi puntualissimi insulti.

Nella prima giornata presi la parola anche io, facendo un discorso totalmente sconclusionato. Fortunatamente questa, nel link, è la registrazione solo della seconda giornata. Però mi beccai comunque una citazione, ma solo per l’entusiasmo, da Valeria Manieri, che a tutt’oggi ringrazio ancora:

“Mi ha entusiasmato molto sentire l’imbarazzo e la timidezza del ragazzo, che ha parlato ieri, di venti anni, e quel suo battere il pugno su questo piccolo piano d’appoggio; perchè io personalmente a 19 anni, qua

ndo iniziai a fare un pò politica, avevo la stessa timidezza ma non avevo il coraggio di fare, come si suol dire in gergo tennistico, pugnetto. Mi è piaciuto perchè questo deve essere l’atteggiamento che tutti i ragazzi che partecipano o che vogliono partecipare ad un progetto politico, anche a questo miraggio che può sembrare ora la Rosa nel Pugno, lo dovrebbero avere.”

A posteriori, penso d’aver affrontato l’esperienza della RnP come si vivrebbe un primo amore, con curiosità, entusiasmo e con, purtroppo, la delusione finale.
Spero si riaccenda presto, in me, la “passione” per la politica, che arrivi il mio “secondo amore”.
Ma se il panorama politico è quello attuale, temo sia un auspicio vano, un’utopia.

radio-radicale-rnp

Il link della registrazione su Radio Radicale