Lucio Battisti – Comunque bella

Tratto dal sito “Musica & Memoria” (LINK)

Sul retro del singolo del 1972 I giardini di marzo, canzone non certo allegra, sulla difficoltà di vivere, Battisti e Mogol inserirono un’altra canzone con un sottofondo di rassegnazione e trattenuta disperazione, rimasta forse ancora più famosa, presente anch’essa nell’album Umanamente uomo: il sogno, dello stesso anno.

In questo brano i due autori più celebri della canzone italiana riprendono ancora una volta un tema che percorre tutta la loro produzione, chiamiamolo il “difficile rapporto con l’altro sesso”, o almeno con un tipo di donna, con cui si confronta il personaggio “vittima della donna” interpretato in prima persona più volte da Lucio Battisti.

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Lucio Battisti – La luce dell’est

Ancora 1972, ancora il grande Lucio.
Nel famosissimo disco “Il mio canto libero”, oltre alla già citata “Vento nel vento”, venne pubblicata un’altra canzone deliziosa, “La luce dell’est”.

E’ il racconto, carico di nostalgia, di un amore ingenuo e impossibile di un uomo con una donna slava. Durante la canzone si intreccia il presente con il ricordo struggente del passato, intreccio scandito dalla “visione dell’est” (il passaggio al passato), e dal ramo calpestato e il colpo di fucile (il ritorno al presente).
Ma è quest’ultimo che, nonostante i dolci ricordi del passato, ha la priorità e la maggior importanza, e Battisti suggella tutto questo nel ritornello della canzone:

A te che sei il mio presente
a te la mia mente
e come uccelli leggeri
fuggon tutti i miei pensieri
per lasciar solo posto al tuo viso
che come un sole rosso acceso
arde per me.

Buon ascolto!

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Lucio Battisti – Vento nel vento

Il 1972 fu un anno di grazia per Lucio Battisti. Prima quel piccolo capolavoro di “Umanamente uomo: il sogno”, già citato qualche giorno fa, poi il disco più famoso, “Il mio canto libero”, contenente otto gioielli (non canzoni, gioielli) di rara bellezza.

Voglio però puntare i riflettori su una canzone meno nota di altre presenti nel disco, facendovi ascoltare la bellissima “Vento nel vento”. Da brividi.

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