Chi si contenta (Italo Calvino)

C’era un paese dove era proibito tutto.
Ora, l’unica cosa non proibita essendo il gioco della lippa, i sudditi si riunivano in certi prati che erano dietro al paese e lì, giocando alla lippa, passavano le giornate.
E siccome le proibizioni erano venute un poco per volta,sempre per giustficati motivi, non c’era nessuno che trovasse a ridire o non sapesse adattarsi.
Passarono gli anni. Un giorno i connestabili videro che non c’era più ragione a che tutto fosse proibito e mandarono messi ad avvertire i sudditi che potevano fare quel che volevano.
I messi andarono in quei posti dove usavano riunirsi i sudditi.

Sapete – annunziarono – non è più proibito niente.
Quelli continuavano a giocare alla lippa.
Avete capito? – insistettero i messi. – Siete liberi di fare quel che volete.
Bene, – risposero i sudditi. – Noi giochiamo alla lippa.

I messi s’affannarono a ricordar loro quante occupazioni belle e utili vi fossero cui loro avevano atteso in passato e cui potevano di nuovo attendere d’allora in poi. Ma quelli non davano retta e continuavano a giocare, una botta dopo l’altra, senza nemmeno prender fiato.
Visti vani i tentativi, i messi andarono a dirlo ai connestabili.

Presto fatto – dissero i connestabili. – Proibiamo il gioco della lippa.

Fu la volta che il popolo fece la rivoluzione e li ammazzò tutti.
Poi senza perder tempo, tornò a giocare alla lippa.


 (Apologhi e racconti – 1943-1958, in “Prima che tu dica «Pronto»”)

Errata corrige su una citazione di Calvino (Prima che tu dica “Pronto”)

ERRATA CORRIGE – Circa un paio di mesi fa ho pubblicato una citazione che credevo tratta dalla raccolta di racconti << Prima che tu dica “Pronto” >> di Italo Calvino. Ma cercando e ricercando ho scoperto, con stupore, che quello stralcio di racconto attribuito a Calvino…di Calvino non è.
Ed ecco così che anche il sottoscritto è incappato nella tagliola del web ingannatore, nei 5 minuti di superficialità che càpitano un po’ a tutti navigando su Internet, fonte di meravigliose scoperte ma anche di altrettante “meravigliose” bufale.

A tutt’oggi non si è ancora scoperto il vero autore del testo. Fino a prova contraria resterà “anonimo”, un “anonimo” veramente bravo, a cui vanno tutti i miei complimenti.

Italo Calvino: Prima che tu dica “Pronto”

da Prima che tu dica “Pronto” (dalla raccolta omonima), di Italo Calvino
(Errata Corrige) – Autore ANONIMO

(…)

Resisteresti poco, al freddo senza l’afa estiva ma sarebbe un’esperienza diversa, no? Poi ti riporterei indietro, come è giusto che sia. Ma per un po’ ti porterei con me.Ti racconterei le cose che non avrò il tempo di finire di dirti. Solo per quello, per trovare il modo che duri di più. Ti farei guardare il mare freddo, così apprezzeresti il tuo. Ti farei una foto e la lascerei nel cassetto per le volte che avrò voglia di guardarti con i capelli scompigliati e il sorriso accennato. Mangeremo e dormiremo poco perché non ci sarebbe il tempo; tutto quello che vorresti cercherei di dartelo. Ti farei esprimere un desiderio e lo esaudirei. Solo uno, perché tre non sarei capace. Ti farei almeno un paio di domande scomode, perché così ti fideresti di me; perché così, se ti telefonassi almeno una volta, sussulteresti un pochino e quando deciderai di andare via, ci sarà almeno una volta in cui vorrai tornare. Vorrei che ti fossi innamorata di me, per chiedermi di restare. Ma forse tu impieghi tanto per innamorarti e allora è per questo che vorrei portarti con me: per farti innamorare.
Verresti?
No, non verrei. Perché dovrei?
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