Google celebra Sally Ride, la prima statunitense nello spazio

Il motore di ricerca Google celebra Sally Ride, la prima astronuata statunitense a raggiungere lo spazio, nel 1983. Prima di lei solo due donne sovietiche, Valentina Vladimirovna Tereškova e Svetlana Evgen’evna Savickaja avevano compiuto la stessa impresa. Oggi Sally Ride avrebbe festeggiato 64 anni. E’ scomparsa nel 2012 a causa di un tumore al pancreas. Continue reading

Sam Cristoforetti: un’italiana alla conquista dello spazio

Sam Cristoforetti è partita: la prima astronauta italiana raggiungerà in sei ore la Stazione spaziale internazionale, dove rimarrà per sei mesi. È decollata da Bajkonur, in Kazakhstan, con un razzo Soyuz poco dopo le 22 ora italiana. L’attracco alla Iss è previsto per le 3.53. Il lancio è andato alla perfezione, e dopo pochi minuti la navicella è entrata in orbita, aprendo pannelli solari e antenne.

È cominciata così Futura, la missione dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), la seconda di lunga durata (sei mesi) dell’Agenzia spaziale italiana. La prima aveva portato in orbita Luca Parmitano. Continue reading

Google ricorda la matematica italiana Agnesi

Google celebra il 296° compleanno della matematica italiana Maria Gaetana Agnesi, dedicandole un doodle che ricorda uno dei suoi studi che ha avuto più successo: la Curva Versiera.


Tratto da IlPost.it (LINK)

Maria Gaetana Agnesi fu una importante matematica italiana del Settecento, apprezzata e conosciuta in tutta Europa per avere messo ordine tra i trattati e le ricerche sul calcolo infinitesimale, la base dell’analisi matematica con applicazioni nella fisica e in numerosi altri ambiti scientifici. Ma la sua biografia fu molto particolare: grande studiosa fino da giovanissima, la sua cultura e preparazione divennero note già aquando aveva vent’anni e pubblicò il suo testo di analisi più importante quando ne aveva trenta, nel 1748. Ma pochi anni dopo Agnesi abbandonò quasi completamente gli studi, dedicando il resto della propria vita alle opere di beneficenza.

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Big Bang, scoperti i primi “tremori” dell’Universo dagli scienziati di Harvard

Tratto da “Il Fatto – Scienza” (LINK) – Articolo di Davide Patitucci

La conferma è una delle più attese della fisica contemporanea, ossia che c’è stata effettivamente un’epoca in cui, istanti dopo il Big Bang, l’universo ha cominciato a espandersi nella cosiddetta “fase di inflazione”. Albert Einstein ancora una volta aveva ragione. Dall’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Boston giunge un annuncio che, se confermato, potrebbe avere la stessa portata della scoperta del bosone di Higgs

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Albert Einstein ancora una volta aveva ragione. Dall’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Boston giunge un annuncio che, se confermato, potrebbe avere la stessa portata della scoperta del bosone di Higgs. E aprire una nuova finestra sul cosmo, come quando Galileo Galilei ebbe l’idea di puntare, primo al mondo, un cannocchiale verso il cielo. Gli scienziati dell’esperimento Bicep (Background imaging of cosmic extragalactic polarization), un particolare telescopio installato presso la base Amundsen-Scott del Polo Sud, hanno affermato di aver trovato per la prima volta, ascoltando i primi vagiti del cosmo, le impronte delle onde gravitazionali primordiali, increspature dello spazio-tempo originatesi subito dopo il Big Bang, secondo quanto previsto dalla teoria della Relatività Generale. E da allora in viaggio in ogni direzione, come le onde di un lago, attraverso i meandri dell’universo. “Sono i primi tremori del Big Bang”, questa la definizione data dagli astrofisici americani.

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