Quella “colata di cemento” che chiamano #StadioDellaRoma (e che va rispedita al mittente)

di Alessio Conti (Profilo FB)

#StadioDellaRoma – Il Sindaco Raggi dice di aver trovato un accordo con la AsRoma per rimodulare il progetto (https://goo.gl/mvfSAN). Da quello che lei dichiara il tutto si risolve nel far sparire 3 grattacieli (60% del business park) e quindi tutte le opere pubbliche collegate (tra cui l’ allargamento dello svincolo autostradale della Roma-Fiumicino; l’adeguamento del tratto che collega la via Ostiense con la via del Mare fino al GRA; il ponte pedonale che colleghi la stazione della linea ferroviaria FL1) con il conseguente caos per la mobilità dato dalla mancanza di arterie stradali e dall’insufficienza del trasporto pubblico locale. Sparirebbe, per farla breve, l’interesse pubblico che era alla base della delibera che fu votata nel Dicembre 2014 e che giustificava il ricorso alla “Legge sugli Stadi” che garantiva, attraverso alla Conferenza dei Servizi unificata, tempi brevi per approvare il progetto definitivo. Continue reading

Mafia Capitale: 37 arresti. Indagato anche Alemanno.

Se passasse questa linea, verrebbe finalmente riconosciuto ciò che è sotto gli occhi di tutti ma che viene negato da sempre: la mafia a Roma c’è. Solo che ci si ostina a non chiamarla così perchè si lega quella parola ad una particolare connotazione territoriale, linguistica, comportamentale che molti hanno visto solo nei film o nelle cronache dei tg, quindi ad un qualcosa distante anni luce. Ma sempre mafia resta. Una mafia dei “colletti bianchi”, una inestricabile collusione tra politici, imprenditori, amministratori locali, burocrati, nella quale il romano si imbatte tutti i santi giorni ed è assuefatto a tale presenza, quasi da non percepirla più. Ed è anche questo uno dei tanti problemi… Continue reading

Fenomenologia del Renziano

Chiariamo subito: Renzi non è Mussolini. Non ne ha il carisma, non ne ha il fascino. Non è nemmeno Craxi: gli manca l’autorità, la faccia tosta, la fermezza. Renzi è figlio dei suoi tempi, è figlio di Veltroni, di D’Alema, e prima ancora è figlio di Natta e Berlinguer, più che di Moro, del quale non possiede la cultura (per quanto fumosa e difficilmente verificabile) e la tendenza alla mediazione fino allo sfinimento. E’ figlio dei tempi, semplicemente. Come i suoi sponsor, in testa il famoso finanziere Serra, che personalmente ancora non ho capito che mestiere faccia, forse perché io ancora continuo a considerare giocare coi soldi una perversione e non un vero lavoro. La verità è che sappiamo tutti benissimo chi è Renzi e quello che sta facendo, e quelli che fingono di non saperlo se ne accorgeranno presto. Parlo dei suoi elettori e della stampa che lo sostiene, che Renzi tiene da conto come Stalin teneva da conto i russi: gente da mandare, come ondate di carne sacrificabilissima, a seppellire le truppe naziste sotto una valanga di sangue e intestini. Per questo non considero Renzi colpevole di nulla: si limita ad essere l’espressione dei tempi suoi, dell’invidia sociale che porta a voler distruggere i diritti altrui invece di rivendicarli per sé e per gli altri. Continue reading

E il PD romano vaneggia sul “caso ambulanti”

Tratto dal blog RomaFaSchifo (LINK)

Dapprincipio abbiamo pensato ad un scherzo. Poi abbiamo pensato ad intimidazioni di bassa lega. Alla fine, invece, abbiamo capito che stavano facendo sul serio.
I contatti sono avvenuti via Twitter, tutto nero su bianco, ma non visibile a tutti: tutto giocato tramite messaggi privati. Che però abbiamo conservati, disponibili, registrati. A scriverli e inviarli un importante esponente del PD, uno dei più importanti. “Dovrete dimostrare ai giudici tutto quello che avete detto”, scrive. Insomma il PD si è arrabbiato e alcuni consiglieri (forse tutti) sono intenzionati a querelare Roma fa Schifo, a far chiudere il blog, magari a chiedere i danni (quanti soldi desiderate, prego?) in nome di una diffamazione che, tuttavia, non c’è mai stata. A nulla sono valse le richieste di spiegazione e le offerte di eliminare contenuti che fossero risultati come un attacco privato verso qualcuno, come una diffamazione strictu sensu. I nostri interlocutori sono stati fermissimi “vi denunciamo, vi trasciniamo in tribunale, dovrete dimostrare le parole che avete detto davanti ai giudici”. Ma dimostrare cosa? Ad ogni modo pensate come sarebbe stata diversa questa città se questi amministratori, se questi consiglieri, se questi eletti, se questi politici adottassero questa stessa fermezza e rigidità che dimostrano contro i cittadini, anche contro le mele marce del loro partito che continuano a operare in nome di un consociativismo che lega destra, sinistra e affari. E invece no, per questi colleghi non si perde tempo, per far chiudere Roma fa Schifo invece si lavora alacremente, anche il fine settimana di luglio gomito a gomito con gli avvocati

Continue reading

Albanese mette sotto due italiani!

Se siete arrivati qui schiumanti di rabbia xenofoba, gridando slogan inneggianti ad impiccagione, ghigliottina o torture varie, avete sbagliato posto. O forse è il posto giusto, ma per una riflessione.

Metropolitana di Roma.

Salgono due persone, disquisendo di politica. Capisco immediatamente la loro provenienza partitica dall’oggetto della discussione: Grillo e i Cinquestelle. Il refrain è il solito:

  • “Grillo le spara sempre più grosse, evidentemente gli avranno tolto le pillole che lo fanno stare lucido, ah ah ah”;
  • “Su alcuni temi, però ci potrebbe essere convergenza”;
  • “Eh, ma sempre se i cinquestelle sono disposti a discostarsi dal verbo di Grillo”.

Insomma i soliti discorsi da piddini con la schizofrenia di chi rimpiange un governo con Grillo ma allo stesso tempo lo schernisce. Un grande classico dell’ultimo anno.

Mentre cominciano ad introdurre il discorso delle elezioni, e di un eventuale esito, accade l’imponderabile.

Questo pallosissimo scambio di battute viene interrotto dall’intervento di una signora, seduta poco distante da me.

Accento slavo, ma idee chiare.

Continue reading