Errata corrige su una citazione di Calvino (Prima che tu dica “Pronto”)

ERRATA CORRIGE – Circa un paio di mesi fa ho pubblicato una citazione che credevo tratta dalla raccolta di racconti << Prima che tu dica “Pronto” >> di Italo Calvino. Ma cercando e ricercando ho scoperto, con stupore, che quello stralcio di racconto attribuito a Calvino…di Calvino non è.
Ed ecco così che anche il sottoscritto è incappato nella tagliola del web ingannatore, nei 5 minuti di superficialità che càpitano un po’ a tutti navigando su Internet, fonte di meravigliose scoperte ma anche di altrettante “meravigliose” bufale.

A tutt’oggi non si è ancora scoperto il vero autore del testo. Fino a prova contraria resterà “anonimo”, un “anonimo” veramente bravo, a cui vanno tutti i miei complimenti.

Gli artigli di Wolverine nella vita reale? Si può fare

Tratto da TomShw.it (LINK)

Gli artigli di Wolverine sono un mito a parte, e insieme al suo scheletro di adamantio esaltano lettori e spettatori da decenni. Un’arma temibile e poderosa, che fanno di Wolverine un combattente ancora più pericoloso di quanto sarebbe a mani nude.

Sono in tanti che hanno ricreato questi artigli per costumi riusciti più o meno bene, ma nelle ultime ore il lavoro di Colin Furze si è distinto dagli altri di una buona spanna. Inventore e presentatore TV, ha costruito la sua versione degli artigli.

Sono lame di acciaio da 30 cm che escono dalla propria custodia grazie a un sistema ad aria compressa. Il meccanismo è realizzato con grande maestria, tanto che gli artigli si possono sfoderare in un attimo, oppure con un movimento lento e controllato. Davvero spettacolari, e anche piuttosto pericolose in effetti.

Furze si è inoltre impegnato a fare altri lavori ispirati agli X-Men, e a mostrarli sul suo canale YouTube a breve

Il traguardo dei 200 articoli

Sono passati 8 mesi dalla riapertura di questo blog, e pian pianino cominciano a vedersi i primi risultati. Innanzitutto dal numero degli articoli pubblicati: con questo sono ufficialmente a quota 200!

Un traguardo insperato, lo dico apertamente. Ci sono stati alti e bassi in questa nuova gestione, con momenti di maggior produzione e momenti dove tempo e voglia sono scarseggiati. Ma nonostante tutto eccomi qui a tirare le prime somme, non nascondendo un pizzico di soddisfazione. E adesso darò un pò di numeri. Perchè adoro dare i numeri…in tutti i sensi!

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70 anni fa l’eccidio delle Fosse Ardeatine

Tratto dal sito RaiNews (LINK)

Articolo di Veronica Fernandes

Il comando germanico ha, perciò, ordinato che, per ogni tedesco ucciso, dieci criminali comunisti badogliani siano fucilati. Quest’ordine è già stato eseguito.
(Il Messaggero, 25 marzo 1944)

Una frase asettica, pubblicata in un trafiletto. L’orrore dell’eccidio delle Fosse Ardeatine straripa dalle parole scelte dal Messaggero il 25 marzo del 1944 e arriva fino ad oggi, al 24 marzo del 2014, il 70esimo anniversario del giorno in cui le truppe di occupazione nazista uccisero 335 persone come rappresaglia per l’attentato partigiano di via Rasella, a Roma, il giorno prima, in cui morirono 33 soldati del reggimento Bozen. E’ il primo anniversario senza il suo boia, Erich Priebke, morto agli arresti domiciliari l’11 ottobre del 2013, dopo aver festeggiato il centesimo compleanno nella sua casa di Roma. Anche nelle sue ultime ore, l’ex ufficiale nazista aveva riacceso le polemiche con un video, diffuso dal suo legale, in cui continuava a difendersi: L’ordine era arrivato direttamene da Hitler e non poteva essere discusso. Un’affermazione più volte smentita dalle ricerche storiche. Priebke sosteneva anche che l’attentato di via Rasella fosse stato organizzato con lo scopo preciso di provocare la rappresaglia. Se la Storia fosse stata scritta dai gerarchi nazisti, le vittime oggi non avrebbero un nome, la strage sarebbe sepolta dal silenzio.

L’assalto di via Rasella
Siamo a Roma, occupata dall’8 settembre del 1943, una città piegata dalla fame e dalle incursioni aeree. Giorgio Amendola, a capo dei Gruppi di Azione Patriottica, organizza l’azione di via Rasella. Sceglie il 23 marzo – una data simbolica, l’anniversario della fondazione dei Fasci di Combattimento. Ricorderà, anni dopo, il battaglione Bozen che “passava ogni giorno alla stessa ora, con precisione teutonica”, lo sfregio quotidiano dell’occupazione.

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Marzo 2014

tratto dal sito: http://www.mondi.it/almanacco/03/

Marzo, 3° mese dell’anno (secondo il Calendario Gregoriano), conta 31 giorni che segnano il passaggio dalla stagione invernale a quella primaverile e un aumento generale delle temperature.

Fin dall’antichità era visto come l’inizio di qualsiasi attività, umana (in passato, era frequente cominciare una guerra in questo periodo) e della natura, dopo il lungo letargo dell’inverno; tutt’oggi dà avvio al calendario astronomico, inaugurato dall’equinozio di primavera. Questo fenomeno, che cade il 20 o 21 del mese, vede il sole allinearsi perpendicolarmente alla linea dell’equatore, facendo in modo che il giorno e la notte abbiano eguale durata. Lo stesso si verifica al 22 o 23 di settembre (equinozio d’autunno).

Le giornate si allungano visibilmente anche per via dell’introduzione dell’ora legale, nell’ultima domenica di marzo, con le lancette dell’orologio che vengono spostate in avanti di un’ora. Il cambio d’orario entrò in uso nel 1916 tra i paesi dell’Unione Europea, allo scopo di aumentare le ore di luce naturale e limitare, conseguentemente, il consumo d’energia.

Sotto il profilo climatico, marzo è un mese instabile e l’antica saggezza popolare lo testimonia con numerosi proverbi e modi di dire, come «marzo pazzerello, guarda il sole e prendi l’ombrello». Facile che ci sia il sole ma un mutamento improvviso e viene giù un temporale. Un elemento costante è la forte presenza di vento, al punto che durante la Rivoluzione francese venne ribattezzato “Ventoso”.

Osservando il cielo si vede la Via Lattea invernale spostarsi sempre più verso occidente, mentre la comparsa a sud della costellazione del Leone annuncia l’approssimarsi della stagione primaverile.