Sogni di luna piena – Marta Magi

“Sogni di luna piena” è il libro d’esordio di una mia cara amica; l’ho letto già un po’ di tempo fa, è veramente ben scritto e m’è piaciuto, nonostante non sia un amante di questo genere (si, lo ammetto! 😛 ). Perciò come posso non consigliarvene l’acquisto e, ovviamente, la lettura? 🙂

Lo potete trovare in vendita sia sul sito della casa editrice Europa Edizioni, che sui principali canali per gli acquisti online, come Amazon e La Feltrinelli. Continue reading

Papà Husserl e la figlia, detta Fenomenologia

Tratto dal blog “L’Occhio Del Bue” (LINK)

Vorrei parlare di Husserl, il padre della Fenomenologia. Non dell’uso della parola, ma della sua concezione filosofica. Infatti già Hegel aveva scritto “La fenomenologia dello spirito” e ne avevano trattato sia Kant sia Lambert nel settecento. Non parlo delle fenomenologia come semplice manifestazione di fenomeni. Kant li vedeva come altro dai noumeni, che erano le cose nella loro essenza, dunque come categorie di serie B, una sorta di politici italiani di oggi, che devono cedere lo scettro ai tecnici, Husserl li concepisce come contrapposizione alla conoscenza scientifica, che si limita a fotografare le cose come sono in un dato momento, dunque come ci appaiono. E per questo, a giudizio di Husserl, la conoscenza scientifica è addirittura ingenua. Continue reading

Chi si contenta (Italo Calvino)

C’era un paese dove era proibito tutto.
Ora, l’unica cosa non proibita essendo il gioco della lippa, i sudditi si riunivano in certi prati che erano dietro al paese e lì, giocando alla lippa, passavano le giornate.
E siccome le proibizioni erano venute un poco per volta,sempre per giustficati motivi, non c’era nessuno che trovasse a ridire o non sapesse adattarsi.
Passarono gli anni. Un giorno i connestabili videro che non c’era più ragione a che tutto fosse proibito e mandarono messi ad avvertire i sudditi che potevano fare quel che volevano.
I messi andarono in quei posti dove usavano riunirsi i sudditi.

Sapete – annunziarono – non è più proibito niente.
Quelli continuavano a giocare alla lippa.
Avete capito? – insistettero i messi. – Siete liberi di fare quel che volete.
Bene, – risposero i sudditi. – Noi giochiamo alla lippa.

I messi s’affannarono a ricordar loro quante occupazioni belle e utili vi fossero cui loro avevano atteso in passato e cui potevano di nuovo attendere d’allora in poi. Ma quelli non davano retta e continuavano a giocare, una botta dopo l’altra, senza nemmeno prender fiato.
Visti vani i tentativi, i messi andarono a dirlo ai connestabili.

Presto fatto – dissero i connestabili. – Proibiamo il gioco della lippa.

Fu la volta che il popolo fece la rivoluzione e li ammazzò tutti.
Poi senza perder tempo, tornò a giocare alla lippa.


 (Apologhi e racconti – 1943-1958, in “Prima che tu dica «Pronto»”)

Karl Popper: “Non guardate la tv…”

Tratto dal blog “L’Occhio Del Bue” (LINK)

Apri il tema Popper: “Io penso che l’amor sia la più bella cosa che dia felicità, ma quel che penso è poi verità?”. Lui pensa di sì e pensa di no. Dipende. Popper non ha verità assolute. E anche rispetto alla scienza e alla filosofia afferma che quel che è vero è falsificabile. Come l’oro che per essere puro deve esserci anche il finto. Chi sono mai Marx e Freud che elaborano i loro sistemi chiusi dai quali non si può mai ricavare il loro contrario? Santoni, falsi profeti. Se io dico che dal capitalismo nascerà la rivoluzione come faccio poi a dimostrarlo e dire che è vero. Se io dico che l’uomo è condizionato dal complesso di Edipo come faccio a smentirlo? Quel che non è confutabile (la teoria della falsificazione di Popper risale al suo libro del 1935) è da rifiutare. Continue reading