Un addio al nubilato blocca l’ISIS: fallito altro attacco a Roma (di Stefano Disegni)

di Stefano Disegni
Pubblicato il 2 Ottobre su Il Fatto Quotidiano

Il primo tentativo dell’Isis di conquistare Roma e mangiare il Papa uso kebab era fallito (lo avevamo raccontato sul Fatto Quotidiano il 6 Luglio scorso) per oggettive difficoltà registrate nella marcia su San Pietro: scelta infelice dell’orario di transito sul Raccordo (non la instauri la Sharia avanzando a 12 all’ora co’ i scooteroni che te passano de qua e de là e se portano via ‘i specchietti dell’autobblindo) e troppe manifestazioni concomitanti (I Gay, Lo Sciopero dei Poliziotti, I Fomentati-Lotitovattene e “Uno Zingaro Per Amico”, sospesa dopo mezzora per la sparizione di 26 portafogli e alcuni tablet), per via delle quali il Centro Storico era transennato perfino sulle terrazze dei democratici. Ma la conquista del cuore della Cristianità era troppo importante, anzi, decisiva per il nuovo ordine mondiale voluto da Allah.

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Roma – ISIS 5-0

Dopo la vittoria 1-0 della “partita” di andata, Roma riesce a battere l’ISIS anche nel match di ritorno con un sonoro 5-0 grazie alle sue armi migliori, ovvero caos, disorganizzazione e degrado. Meglio buttarla sul ridere perchè, tornando per un attimo seri, in caso di reali situazioni critiche la nostra città sarebbe in serissimo pericolo per tantissimi fattori (tra cui anche quelli citati scherzosamente prima). Speriamo bene…


Tratto da Giornalettismo (LINK)

L’annuncio c’è. «Conquisteremo Roma», ha dichiarato il portavoce dell’Isis Abu Muhammed Al Adnani. Così, in una non lontana giornata di dicembre, abbiamo immaginato l’assalto alla Capitale. E tutti i vari tentativi per cui i terroristi potrebbero non farcela. Continue reading

Medico, rapper, spacciatore. La nuova jihad nasce nelle file degli “integrati”

Tratto da LaStampa.it (LINK)

di Domenico Quirico

Un rapper; o un medico; o uno spacciatore: nei tre possibili assassini britannici di James Foley, nel loro contegno di belva, c’è per noi, europei, occidentali, come un sociologico soffio di ghiaccio. In quei minuscoli fili delle trame che la vita continuamente ordisce, sperde e ricompone intorno a ogni persona umana c’è, forse, la complessità e il pericolo della nascita di una infezione nascosta, il jihadismo europeo, composta cioè da ragazzi che hanno vissuto tra noi e come noi.

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