Quella “colata di cemento” che chiamano #StadioDellaRoma (e che va rispedita al mittente)

di Alessio Conti (Profilo FB)

#StadioDellaRoma – Il Sindaco Raggi dice di aver trovato un accordo con la AsRoma per rimodulare il progetto (https://goo.gl/mvfSAN). Da quello che lei dichiara il tutto si risolve nel far sparire 3 grattacieli (60% del business park) e quindi tutte le opere pubbliche collegate (tra cui l’ allargamento dello svincolo autostradale della Roma-Fiumicino; l’adeguamento del tratto che collega la via Ostiense con la via del Mare fino al GRA; il ponte pedonale che colleghi la stazione della linea ferroviaria FL1) con il conseguente caos per la mobilità dato dalla mancanza di arterie stradali e dall’insufficienza del trasporto pubblico locale. Sparirebbe, per farla breve, l’interesse pubblico che era alla base della delibera che fu votata nel Dicembre 2014 e che giustificava il ricorso alla “Legge sugli Stadi” che garantiva, attraverso alla Conferenza dei Servizi unificata, tempi brevi per approvare il progetto definitivo. Continue reading

Albanese mette sotto due italiani!

Se siete arrivati qui schiumanti di rabbia xenofoba, gridando slogan inneggianti ad impiccagione, ghigliottina o torture varie, avete sbagliato posto. O forse è il posto giusto, ma per una riflessione.

Metropolitana di Roma.

Salgono due persone, disquisendo di politica. Capisco immediatamente la loro provenienza partitica dall’oggetto della discussione: Grillo e i Cinquestelle. Il refrain è il solito:

  • “Grillo le spara sempre più grosse, evidentemente gli avranno tolto le pillole che lo fanno stare lucido, ah ah ah”;
  • “Su alcuni temi, però ci potrebbe essere convergenza”;
  • “Eh, ma sempre se i cinquestelle sono disposti a discostarsi dal verbo di Grillo”.

Insomma i soliti discorsi da piddini con la schizofrenia di chi rimpiange un governo con Grillo ma allo stesso tempo lo schernisce. Un grande classico dell’ultimo anno.

Mentre cominciano ad introdurre il discorso delle elezioni, e di un eventuale esito, accade l’imponderabile.

Questo pallosissimo scambio di battute viene interrotto dall’intervento di una signora, seduta poco distante da me.

Accento slavo, ma idee chiare.

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